Nell’articolo d’apertura del progetto The Finance Club “Un Blog di Finanza Personale nel 2024 è Utile?“, mi chiedevo se avesse ancora senso scrivere un blog che parla di finanza personale nel 2024. Dopo una lunga riflessione, sono giunto alla conclusione che nonostante tutto potrebbe essere un progetto interessante perché è sempre un buon momento per divulgare temi legati all’educazione finanziaria, al risparmio e agli investimenti.
Oggi, vi porto sul blog la testimonianza di Giovanni Come, autore di uno dei blog più autorevoli e storici di finanza personale in Italia: ComeDiventareRicco.com
TFC: Caro Giovanni, innanzitutto ti faccio i miei complimenti, perché hai aperto il tuo blog nel 2008 e continui ancora a scrivere. Perché ti sei lanciato in questo progetto? Nel frattempo sono passati 16 anni e (sicuramente) sei diventato ricco?
GC: L’idea del blog nasce nel 2008 con un concetto molto semplice: tenere un diario delle proprie finanze e confrontarsi con altre persone aiuta nel percorso verso la ricchezza. È per questo che ho sempre riportato con grande trasparenza i miei risultati, ricevendo in cambio tanti spunti interessanti e storie eccezionali, come del resto lo è la tua.
Oggi mi definisco benestante, conduco una vita soddisfacente, ma ho grandi spazi di miglioramento. Devo ammettere però che, nel tempo, è cambiato il mio concetto di ricchezza. Penso che la ricchezza finanziaria sia solo una parte dell’equazione e forse non è la più importante. Sono convinto di essere sulla strada giusta, ma di non essere ancora arrivato. Mi sento ogni giorno un po’ più ricco (certo, quando i mercati scendono…), e contribuiscono molto a questa convinzione la parte affettiva, la mia famiglia, e le persone con cui lavoro. Anche la gestione del tempo, oggi molto più attenta, mi dà grandi soddisfazioni perché mi permette di avere momenti per me stesso in cui accumulare esperienze e apprendere qualcosa di nuovo.
TFC: Per raggiungere l’indipendenza finanziaria, secondo il mio modello di riferimento bisogna lavorare su tre elementi: Capitale Umano, Risparmio ed Investimenti. Nella fase inziale, l’investimento in se stesso è quello che porta maggiori benefici, rispetto all’investimento finanziario. A tal proposito Giovanni, raccontarci che tipo d’istruzione e di cosa ti occupi attualmente?
GC: Sono laureato in Economia, ho un Master in Gestione d’impresa e un Dottorato in Economia. La mia formazione mi ha permesso, semplificando, di leggere un bilancio e comprendere le dinamiche aziendali, ma la vera esperienza l’ho acquisita sul campo, imparando dai colleghi più anziani e da quelli esteri.
Lavoro da 20 anni nell’industria del brokeraggio assicurativo, gestendo i rischi delle aziende clienti e trasferendoli, laddove possibile, al mercato assicurativo. Il mio settore è maturo, non troppo innovativo, ma in Italia cresce ancora a doppia cifra ogni anno. Questo perché le aziende sono sempre più consapevoli dell’importanza di coprirsi adeguatamente, eliminando i rischi per concentrarsi su ciò che può aiutarle a crescere.
Il mio lavoro mi ha permesso negli anni di raggiungere un buon stipendio e, di conseguenza, di iniziare un percorso di risparmio e investimento. Oggi ho un patrimonio interessante, anche se la casa in cui abito rappresenta ancora una fetta importante del totale. Ecco perché sono ancora in una fase di accumulo e cerco di incrementare i miei risparmi aumentando le mie entrate.
Viste le cifre in gioco e due figli in età scolare, non raggiungerò a breve, e forse mai, l’indipendenza finanziaria. Mi piace però pensare che questo possa avvenire entro 10 anni. Negli ultimi anni ho fatto passi importanti e oggi la mia ricchezza cresce automaticamente, senza che io debba fare quasi nulla. Confido ora nell’interesse composto per vedere risultati esponenziali.
Negli anni sono diventato un investitore passivo e pigro, anche se non disdegno qualche puntata su singole azioni e strumenti alternativi. So che sono un gioco e che probabilmente non mi renderanno ricco, ma ne ho bisogno per rendere il mio percorso un po’ più divertente,
TFC: L’anno 2008, per chi si occupa di investimenti, è famoso per il crollo di Lehman Brothers, questo evento storico che impatto ha avuto sul tuo progetto e sui tuoi investimenti? Hai lanciato il tuo progetto prima, dopo il crollo oppure è stata una semplice coincidenza?
GC: La data è stata una pura coincidenza: ho aperto il blog all’inizio del 2008, senza immaginare che quell’anno sarebbe stato segnato dal fallimento di una banca tanto prestigiosa. Volevo semplicemente diventare ricco e raccontare il mio percorso dal mio piccolo spazio nel mondo.
All’epoca, non avevo grandi risorse finanziarie. Avevo investito tutto in una piccola casa acquistata nel 2005 e, essendo piuttosto giovane, spendevo quasi tutto lo stipendio in concerti, cene e viaggi. Forse sono stato fortunato a non perdere denaro, ma d’altro canto, non ho vissuto direttamente una discesa dei mercati che mi avrebbe fatto maturare e modificare il mio approccio agli investimenti.
Il mondo del 2008 era completamente diverso da quello odierno. Allora, gli strumenti d’investimento principali erano i titoli di Stato, le azioni, preferibilmente italiane, e i conti di deposito. Erano infatti gli anni del famoso Conto Arancio ed era fresco il ricordo delle privatizzazioni.
Oggi, invece, il mondo e le opportunità sono cambiate molto. Con un clic possiamo investire in azioni globali e utilizzare strumenti che replicano indici mondiali. L’Italia ha perso rilevanza e noi come investitori siamo molto maturati.
TFC: Sono cambiati i tuoi lettori nel corso degli anni, visto che la gente legge sempre meno e la soglia di attenzione , invece sta diventando sempre più bassa? Hai mantenuto contatti con alcuni di loro dall’inizio del tuo blog? Se sì, in che modo questi contatti hanno influenzato il tuo lavoro e la tua visione della finanza personale?
GC: Sono sempre stato molto riservato e, devo ammetterlo, ho sempre scritto senza preoccuparsi troppo dei lettori, commettendo forse un errore. Non posso dire di aver coltivato una base di lettori alimentando un dialogo attivo. Purtroppo, quando si vuole crescere con un blog, è necessario prestare attenzione più a Google che al singolo lettore, almeno all’inizio. Negli anni mi sono quindi concentrato in primis su ciò che mi interessava, approfondendo temi e argomenti utili per me, spesso scoperti leggendo forum e siti esteri. Ho usato quindi il blog come metodo di studio e di apprendimento. Mi sono poi ritrovato spesso a scrivere di argomenti non necessariamente interessanti che potevano però attirare interesse in termini di chiavi di ricerca.
Ho scoperto di avere dei lettori fedeli soprattutto quando sono diventato pubblico con il canale YouTube. Sono rimasto sorpreso nel constatare che molti creator conoscevano il mio blog e consideravano la mia storia fonte di ispirazione. La conoscenza di alcuni “colleghi” mi ha aperto a storie davvero interessanti e alla scoperta di strumenti, strategie che hanno avuto un effetto moltiplicativo sul mio percorso di finanza personale e non solo.
TFC: Giovanni che consiglio daresti a chi, come me, si sta lanciando in questo progetto, forse anacronistico, e sta scrivendo un blog nel 2024?
GC: So che può sembrare un po’ controintuitivo, ma gli direi innanzitutto di non fermarsi al blog. Scrivere è un esercizio utile e non è semplice. Farlo con costanza è ancora più arduo. Se ci aggiungiamo che catturare l’attenzione e costringere le persone ad approfondire un concetto senza gli effetti speciali di un video o di un reel è da supereroi, gli direi di esplorare anche altre strade.
Oggi, con il blog puoi arrivare a una parte della nostra generazione, ma non è sufficiente. Se vuoi davvero avere un impatto, devi cercare di utilizzare più di un mezzo di comunicazione. Ai contenuti lunghi del blog, devi affiancare qualche contenuto breve. Io non amo i social, ma un pensiero quotidiano, un’immagine e la condivisione di valore ripagano sempre.
In secondo luogo gli consiglierei di coltivare l’autenticità e l’unicità. Oggi è sempre più facile imbattersi in contenuti fotocopia, scritti da qualche forma di intelligenza artificiale. Vinceranno quindi i contenuti di valore, originali che sanno emozionare, aiutare e cambiare la vita delle persone.
TFC: Oltre al blog, hai un fantastico canale su YouTube ricco di contenuti, che secondo me è sottovalutato, ma questo è un altro discorso. Quali sono, secondo te, le differenze principali tra blogger e youtuber? Quale delle tue attività preferisci e perché?
GC: YouTube è molto diverso dal blog. Per fare un video, servono generalmente più tempo e competenze diverse. Devi saper scrivere, raccontare, riprendere e montare. Serve anche saper intrattenere e, a tratti, divertire. Scrivere un articolo per un blog è invece più veloce, ma richiede, a mio avviso, un livello di cura e approfondimento maggiore. La scrittura deve essere più curata e i contenuti devono essere necessariamente più approfonditi.
La creazione dei video ha poi un ulteriore aspetto che molte volte può essere disarmante, soprattutto all’inizio. Su YouTube vedi subito i risultati o il fallimento del tuo video. Se nessuno lo guarda e i like languiscono, è facile sentirsi ignorati o poco apprezzati. Sul blog, invece, i risultati si vedono su un arco temporale maggiore e questo ti aiuta a non avere pressione.
Tra le due attività preferisco di gran lunga la scrittura perché mi riesce più facile e immediata. Mi permette anche di riflettere di più, tanto che talvolta, quando termino un articolo, mi trovo con nuove idee e conclusioni distanti da quelle di partenza. Questo mi succede più raramente quando creo un video. Interpreto la creazione di un video come un’attività più serrata, in cui mi è subito chiaro sin dall’inizio quello che vorrò trasmettere. Pensa che molti consigliano di partire da titolo e copertina nella realizzazione di un video. Interpreto invece il blog come un’attività più libera e creativa.
Sono comunque stimolanti entrambe e non so in futuro quale delle due porterò avanti. Al momento, in realtà, le ho sospese per dedicarmi alla scrittura di un libro. Voglio raccontare la mia storia nei dettagli e mettere dei punti fermi nel mio percorso finanziario. Mi piace l’idea di trasmettere qualcosa alle nuove generazioni e avevo bisogno di una pagina bianca da riempire con ricordi, errori e insegnamenti. Ti chiederò certamente consigli perché considero il tuo libro uno dei più immediati, facili, ricchi e utili letti negli ultimi anni.
TFC: Grazie Giovanni sei molto gentile. Ma sei proprio sicuro di volere scrivere un libro? Perché i libri non li legge più nessuno neanche se li regali. Ad ogni modo, è stato un vero piacere poterti intervistare e ti faccio un grande in bocca al lupo per questo nuovo progetto.
Grazie per questa breve intervista e per il tempo che ci hai dedicato. È stato davvero molto interessante poter discutere con te. Invitiamo i nostri lettori a seguire il blog ComeDiventareRicco.com e il canale YouTube per ulteriori consigli e ispirazioni.
On avance!