Dove posso effettuare le ricerche per selezionare i migliori ETF? Come dovrei fare se volessi acquistarli? Bene, lascia che ti dica: è molto più semplice di quanto pensi.
Abbiamo già visto un primo aspetto che riguarda la gestione, attiva o passiva. Adesso è arrivato il momento di fare un ulteriore passo avanti.
Dove cercare i migliori ETF
La prima domanda riguarda l’attività di screening. Da tanti anni, utilizzo il sito internet justetf.com , nella versione gratuita. Mi sembra semplice ed intuitivo, probabilmente ci saranno sicuramente anche altre piattaforme altrettanto valide. Questo è un blog di finanza personale, mi limito semplicemente a consigliarti i prodotti che utilizzo abitualmente, conosco bene e di cui sono soddisfatto, senza alcun secondo fine, In questa fase, l’importante è avere una piattaforma con un database completo per fare lo screening . Quello che ti serve è individuare rapidamente il prodotto, ed avere il suo ISIN (International Securities Identification Number) e possibilmente anche il KID (Key Information Document ). Durante le prime ricerche devi prestare solo un poco di attenzione.
Dove comprare un ETF
La seconda domanda si riferisce agli acquisti. Dopo avere individuato l’ETF, non puoi acquistarlo direttamente dalla società emittente, per esempio Black Rock, ma avrai bisogno di un intermediario finanziario, una banca oppure un broker.
Questo aspetto lo vedremo in un secondo momento con un articolo dedicato. Se può esserti d’aiuto, io ho iniziato utilizzando Fineco e poi quando sono diventato più esperto sono passato a Interactive Brokers.
Accumulazione vs distribuzione
La scelta tra accumulazione e distribuzione riguarda l’utilizzazione dei profitti dello strumento finanziario. Nel caso di un indice azionario tali profitti sono i dividendi. In fase di screening, probabilmente troverai dello stesso indice, per semplicità S&P 500, nelle due versioni.
Per sfruttare, al meglio, la potenza dell’interesse composto dovresti scegliere quello ad accumulazione. Il secondo vantaggio è che il prodotto è fiscalmente più efficiente. Fino a quando non deciderai di vendere, non pagherai tasse.
Taglia
In finanza le dimensioni contano. Il vantaggio di avere un ETF di dimensioni molto grandi, per esempio iShares MSCI world, che costituisce il 50% del mio portafoglio, mentre scrivo questo articolo da dimensione del fondo è di 68.704 milioni di euro.
La dimensione ha sicuramente un impatto sulla liquidità. Potrai cioè venderlo o comprarlo in qualunque momento senza grossi spread denaro/lettera. Inoltre, avendo una prospettiva di lungo termine “buy & hold”, il rischio di liquidazione dell’ETF è bassissimo. Per evitare problemi pratici, preferisco avere nel mio portafoglio comprare ETF che abbiano almeno una taglia di 500 milioni di euro e cinque anni di vita.
Modalità di replica
Vi sono molteplici tipi di repliche degli indici, le principali categorie sono fisica o sintetica, e poi esistono delle sottocategorie.
Fisica vuole dire che l’ETF detiene “fisicamente” le azioni sottostanti, per esempio, nel caso dell’S&P 500 tutte le aziende che compongono l’indice. Talvolta questo non è possibile oppure è eccessivamente costoso, per tanto si utilizzano strumenti derivati oppure si fa un campionamento ottimizzato. Ritengo che sia sempre meglio, laddove è possibile, avere uno strumento con replica fisica perché il tracking error è minimo. Negli ETF a replica fisica la società di gestione del risparmio (es. Black Rock Asset Management) possiede realmente i titoli del mercato da replicare e li deposita presso una banca (es. State Street Custodial Services) che ne certifica l’avvenuto acquisto.
A parte questi aspetti tecnici, la cosa più importante è che questi titoli costituiscono patrimonio separato rispetto a quello della società emittente. Per questo motivo, qualora l’emittente dovesse fallire, evento estremamente raro, i tuoi soldi sarebbero al sicuro. Tutte queste informazioni sono disponibili nel KID.
Come io scelgo i migliori ETF
Riepilogando, gli EFT che abitualmente acquisto, e che fanno parte del mio portfolio, oltre ad avere un costo molto basso, hanno le seguenti caratteristiche:
- gestione passiva;
- reinvestono i dividendi (Accumulazione);
- capitalizzazione di almeno 500 milioni di euro;
- minimo 5 anni di vita;
- replica fisica.
Se sei arrivato alla fine di questo articolo, forse ti starai chiedendo: perché la mia banca non ne ne ha mai parlato?
Completeremo queste breve guida, analizzando la variabile più importante che può fare la differenza nel lungo termine e quando il tuo patrimonio inizierà a crescere, ovvero il costo (TER).
PS: Dimenticavo… il motivo principale per cui sarà molto improbabile che la tua banca ti consiglierà questo tipo di investimento sono i proprio i bassi costi degli ETF.
On avance!